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La logica e la matematica diventano un divertente gioco musicale.

Pantomima musicale in un atto di 20 scene senza intervallo

Durata: 75 minuti, riducibili a 60

Tecniche espressive: mimo, danza, canto, recitazione

Linguaggio: fa continuamente riferimento ai famosissimi, divertenti paradossi logico-matematici inventati da l. Carroll e liberamente riadattati secondo le esigenze della sceneggiatura.

 

Tratto liberamente da « Viaggio attraverso lo Specchio e Quello che Alice vi trovò » di L. Carroll, questo lavoro trae l'esigenza di presentare ai ragazzi/e un allestimento teatrale musicale dove la musica, la scenografia, i costumi, il linguaggio scelto ed impiegato, la parte coreografica nonchè i movimenti scenici di mimo e pantomima si connotano con un preciso registro stilistico espressivo che serve da collante, da filo conduttore armonizzante e dona coerenza e coesione all' intera messinscena.

Per LO SPECCHIO di ALICE tale elemento unificante è il gioco dei paradossi logico-matematici presenti nel capolavoro di L. Carroll e commentati dal matematico americano Martin Gardner nella sua celeberrima analisi dei due testi carrolliani ( Alice nel Paese delle Meraviglie e Alice Attraverso lo Specchio).

Ho pertanto rivisitato il testo con il preciso intento di coinvolgere i ragazzi dentro la reale dimensione del pensiero matematico di Carroll, e come sottolinea l'esperto Claudio Facchinelli nella sua recensione allo spettacolo su SIPARIO: « ...ritrova la sua fascinosa dimensione di trattato logico... » non si presenta come una semplicistica trasposizione in scena di un libro per l'infanzia ( cosa che per altro non è) ma è invece interessato al dialogo tra le molteplici possibilità della ragione con l'immaginazione e la fantasia. Ciò esclude quindi ogni altra interpretazione, soprattutto di carattere psicologico.

Si è rispettato il senso surreale fantastico del testo, ricreando un'atmosfera in scena di grande ritmo e divertimento, con colpi di scena e dialoghi spassosi nel loro non senso, mentre il décor e i costumi sono in parte ispirati ai disegni originali di Tenniel, primo illustratore di Carroll, in parte all'opera di Jean Dubuffet e Keith Haring, nel segno del grafismo labirintico.

La parte musicale, sempre di grande importanza nei miei lavori, è stata assai lodata dai critici per la sua piena aderenza alle situazioni rappresentate. Da D. Mimmi (Alto Adige 13.06.2004): « ...una perfetta scelta di brani difficilmente etichettabili..., la musica che probabilmente Carroll avrebbe scelto, se avesse potuto mettere in scena il suo romanzo... »

 

 

Realizzato da BRICABRAC, grazie al contributo del COMUNE E DELLA PROVINCIA DI BOLZANO

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MUSICHE DI:
collage eterogeneo di differenti generi musicali (moderno contemporaneo: N. Rota, H. Le Bars, R. Aubry; jazz e classico: S. Bechet, G.Gerschwin, I. Strawinskij)

SCENE E COSTUMI:
ispirati ai disegni di Tenniel, Dubuffet e Haring, hanno come motivo dominante il segno simbolo del labirinto.
Costumi a cura di Armida Ostet
Scene a cura di Mariapia Doliana

COREOGRAFIA:
piena di ritmo, vivace, spiritosa, decisamente energica

LINGUAGGIO:
fa continuamente riferimento ai famosissimi, divertenti paradossi logico-matematici inventati da l. Carroll e liberamente riadattati secondo le esigenze della sceneggiatura.

FOTO:
Saverio Chindamo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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E-mail: giulimaur@yahoo.it